Incatenati Bersani e il partito al guinzaglio della Cgil:
"In piazza ci saremo anche noi"
Come Vendola, come Di Pietro. A poche ore dal 6 settembre, il Pd ha finalmente detto una parola definitiva sullo sciopero dela Cgil. Lo annuncia il responsabile
economico del partito Stefano Fassina, che ha spiegato che i democratici parteciperanno ufficialmente alla mobilitazione romana promossa dal segretario del sindacato rosso Susanna Camusso.
"Siamo - ha spiegato Fassina - ad un passaggio cruciale per l'Italia. Servirebbe un governo autorevole, serio, in grado di unire le forze del Paese, distribuire in modo equo i necessari
sacrifici ed introdurre riforme per lo sviluppo. Invece, abbiamo un governo allo sbando che continua ciecamente a scaricare sui lavoratori e le famiglie più in difficoltà e sulle classi medie
interventi pesantissimi sul piano sociale e di corto respiro in termini strutturali". Fassina risolve così giorni di imbarazzo con il segretario del partito Pier Luigi Bersani balbettante
sulla strategia democratica (così, pochi minuti dopo le parole di Fassina, anche Pier Luigi ha confermato: "Certo che ci saremo in piazza").
"Berlusconi se ne vada" - Il segretaro intervenuto (non invitato) al Meeting di Rimini si era arrampicato sui vetri: "Saremo dovunque ci sia la protesta", senza però chiarire
il dubbio sulla presenza ufficiale o meno di esponenti del partito allo sciopero. Ora però è tornata l'ora del massimalismo. La manovra è ancora da decifrare, la situazione internazionale è
sempre più tesa ma al Pd non interessa e pensa solo a picconare. "Abbiamo un ministro del Lavoro irresponsabile che, invece di valorizzare l'innovazione unitaria messa in campo da Cgil, Cisl,
Uil e Confindustria, compie atti di sabotaggio e continua a colpire le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici fino a picconare il contratto nazionale di lavoro e a favorire i
licenziamenti facili". Quindi il vecchio ritornello: "Il governo Berlusconi deve andare via per il bene del paese. Le mobilitazioni dei lavoratrici e dei lavoratori, dei pensionati e dei
giovani per cambiare le scelte inique e dannose del governo vanno sostenute. Per questo, domani - conclude Fassina il responsabile economico del secondo partito italiano - saremo allo
sciopero generale indetto dalla Cgil".
Bersani: "Certo che ci sarò" - Ma dopo i tentennamenti di Rimini, e dopo le dichiarazioni di Fassini, anche il segretario dei democratici ha smesso di balbettare e si è fatto
mettere al guinzaglio dalla Camusso. Bersani ha duramente criticato la modifica dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori introdotta nella manovra economica in Senato e ha poi confermato
che martedì sarà al corteo della Cgil di Roma. "Certo che ci sarò, ci saremo con tutti quelli che criticano questa manovra", ha detto il segretario del Pd arrivando alla manifestazione di
protesta degli enti locali contro la manovra. "E' un governo di irresponsabili - ha aggiunto - non ho altra definizione". "Con tutti i problemi che ci sono, per un puntiglio
ideologico e una micragneria politica, si vuol mettere un solco tra le forze sociali - ha insistito - è da irresponsabili". "Chiederemo alla Camera lo stralcio di questo articolo
- ha preannunciato -, "come Pd siamo disponibili ad una discussione per eventuali modifiche dell’articolo della manovra che veda l'accordo di tutti. Vedremo nei prossimi giorni quali sono le
condizioni per un incontro, come Pd, con le parti sociali".
05/09/2011
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