UGL TELECOMUNICAZIONI PUGLIA

SEGRETERIA REGIONALE PUGLIA E PROVINCIALE BARI :

Via Arcivescono Vaccaro, 5 Bari

 

Segretario Regionale Francesco D'Ambrosio -tel. 3316025481 -

 

francescop.dambrosio@alice.it

 

ugltelecomunicazionipuglia@hotmail.it




"Preso atto della comunicazione inoltrata al Vs personale ed avente ad oggetto notizie apparse attraverso i social network e relative allo sciopero indetto a partire dal 11 giugno, riteniamo tale informativa una evidente violazione della libertà di sciopero ed il tentativo maldestro di scongiurare l'azione rivendicativa e di protesta che fa seguito alla decisione di societarizzazione annunciata e notificata. Il tentativo di scaricare le responsabilità sul sindacato, palesemente accusato di agire con esclusive finalità di danneggiamento ed il conseguente tentativo di deterrenza all'adesione, anche mediante l'annuncio di possibili azioni legali a vs tutela, appaiono come una evidente condotta antisindacale (art.28 legge 300/70) ed il tentativo di compressione di diritti esercitati nel pieno rispetto della legge. Con sentenza n. 701/1980 la Cassazione ha inteso chiarire i limiti della legittima azione di sciopero stabilendo che il conseguente danno alla produttività sia accettabile e compensato dalla rinuncia alla retribuzione da parte dei lavoratori. Il limite, pertanto, alle finalità dello sciopero è posto intorno al danno alla produzione ovvero alla possibilità di regolare ripresa delle attività conseguente al termine delle attività di protesta. In nessun caso la proclamazione dello sciopero attuale e dei precedenti ha inteso incidere sulla produzione ed ha avuto la finalità di danneggiamento parziale o irreversibile su di essa. Piuttosto come sancito e legittimato anche dalla citata sentenza abbiamo ritenuto di agire sulla produttività delle ultime 2 ore di ciascun turno, nel rispetto del art.4 ed art 41 della Costituzione, per avanzare le nostre evidenti proteste contro le strategie aziendali che mettono a rischio i livelli occupazionali precarizzando oltremisura la condizione dei lavoratori della In&Out.
L'invito ad azioni responsabili lo rimandiamo al mittente, ricordando come il sindacato in questi anni non abbia mai disertato la fase negoziale ed abbia ricercato soluzioni utili sia al mantenimento dei livelli occupazionali sia alla permanenza del gruppo Teleperformance nel territorio italiano ed in particolare nella città di Taranto.
Nelle ultime ore, come emerso dalla stampa, prendiamo atto che una buona parte delle attività destinate al nostro mercato ed acquisite da Teleperformance siano oggetto di ulteriore delocalizzazione presso le sedi greche ed albanesi. Stigmatizziamo l'ennesima scelta del management volta a danneggiare i lavoratori italiani mediante la sottrazione di attività con irreversibile danno per il loro futuro.
Vi invitiamo al ritiro delle comunicazioni diffuse internamente mediante mail ed attraverso la intranet (CCMS) ed in caso contrario, di ulteriore ostilità, ci sentiremo in dovere di tutelare l'azione sindacale ed il diritto individuale di sciopero anche attraverso le vie legali.
Vi invitiamo, infine, al ritiro della procedura di societarizzazione al fine di poter aprire una serena fase negoziale con lo scopo di individuare possibili soluzioni alla crisi aziendale, attraverso gli istituti contrattuali presenti nel CCNL di settore.



UGL Telecomunicazioni Segreteria Territoriale Taranto

 

Caso Teleperformance
e il taglio di 13 ore
«No a ricatto dell'azienda»

TARANTO - E' inaccettabile e grave il contenuto degli incontri tenuti tra l’amministratore delegato di Teleperformance, Gabriele Piva, e i lavoratori tarantini”. Lo sottolineano in una nota Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Tlc riferendosi alla vertenza dei lavoratori del call center di Taranto, attualmente in perdita, a cui l’azienda chiede la modifica dei contratti e il passaggio da 33 a 20 ore settimanali. Le organizzazioni sindacali si dichiarano convinte che “il management aziendale stia operando nella direzione del ricatto piuttosto che del dialogo. Una battaglia giocata sui nervi nella quale, come denunciato proprio da alcuni lavoratori, sembrerebbe – aggiungono i rappresentanti sindacali – sia stato detto loro "o vi adeguate alla riduzione oraria oppure cercatevi un altro lavoro". Inoltre l’azienda ha tentato di scaricare sui sindacati le responsabilità: rimandiamo interamente al mittente le accuse avendo dimostrato nel tempo senso di responsabilità nei confronti della tenuta occupazionale e del tessuto produttivo”.

L'amministratore delegato Piva ai dipendenti ha voluto ricordare “il regolare pagamento degli stipendi” ma i sindacati rammentano “che ciò rientra negli obblighi datoriali e ricordiamo che anche quelli sono stati oggetto di tagli e contrazioni a carico dei lavoratori. Non accettiamo alcun ricatto. Siamo disponibili ad aprire un confronto – concludono i sindacati – che abbia alla base il rispetto delle relazioni industriali e l’applicazione delle norme previste dal Contratto nazionale del lavoro”.

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/taranto/caso-teleperformance-no-a-ricatto-dell-azienda-no824952/

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